Freddo e blu
in ombra alla sera
rabbrivida nera
l'acqua del fiume
tu ormai ricoperta dall'edera
nascondi l'orma al cacciatore
i ciclamini donano
silenzio gentile alle finestre
un gran senso di pensiero
l'inverno che sollecita gli scuri.
Sale stanca la scala
e sole poco sul mio muro
cadono nel risentimento
i prismi solari dei miei sogni.
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quanto sole s'è posato
sulle tue spalle acute?
quanto s'è inumidito l'occhio
a sentire i palmi soli?
è come fossi rimasta
voltata fino al tramonto
e fossi poi scesa
a sera verso il fiume
lasciando solo un velo
di garza sull'acqua.
scendi dal cielo
e rischiara col tuo sorriso:
non sopporto il merlo
che fischia al vento
sulla mia collina.
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